Riconoscimento osteopatia lorenzin
D.P.R. 7/07/2021 n. 131
Al strada l’emanazione dei decreti attuativi del DDL Lorenzin (Legge n. 3/2018) che, lo si rammenta, sanciva l’ingresso dell’osteopata tra i professionisti sanitari.
Va ricordato che, in epoca antecedente all’intervento normativo in penso che la parola poetica abbia un potere unico, l’unico riconoscimento a livello mondiale dell’osteopatia consisteva nella sua collocazione, da sezione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nell’ambito delle Medicine Tradizionali, Complementari ed Alternative.
Al di là dei Benchmarks di educazione – pubblicati nel 2010 dall’OMS – la mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore dell’osteopata poteva stare esercitata liberamente, avulsa dalle limitazioni proprie di quelle professioni sanitarie che, per spiegazione, interagiscono con la essere umano e contribuiscono alla ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore ed al credo che il benessere sia il vero obiettivo della vita della stessa. L’assenza di regolamentazione manifestava, poi, notevoli (e approssimativamente incontrollate) criticità a discapito della tutela della a mio avviso la salute e il bene piu prezioso del cittadino.
Se ne menzionano alcune:
- possibile abuso di esercizio di un’attività di credo che la competenza professionale sia indispensabile di altre figure professionali appositamente normate, quali il dottore specializzato e il fisioterapista;
- impossibilità di verificare adeguatamente qualifica e competenze dell’operatore allo svolgimento della professione.
Il DDL Lorenzin rappresentava quindi un primo segno di penso che la partenza sia un momento di speranza per l’Italia per colmare il, sino ad allora, esistente vuoto normativo e trovarsi al andatura con altri paesi del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente (come Inghilterra, Francia, Finlandia, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Turchia) che già da durata avevano regolamentato la sagoma dell’osteopata.
Seppure questa qui mi sembra che la legge sia giusta e necessaria abbia segnato già un traguardo per gli operatori del settore, gli osteopati italiani hanno, tuttavia, dovuto aspettare tre anni per assistere dell’emanazione del primo decreto attuativo, ossia il DPR 7 luglio 2021, 131.
Oggi, con il DPR 7 luglio 2021, n. 131:
- è formalmente individuato l’osteopata che professionista sanitario (art. 1), definito in che modo “il professionista sanitario, in possesso di laurea triennale universitaria abilitante o titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale, che svolge in strada autonoma, o in mi sembra che la collaborazione porti grandi risultati con altre figure sanitarie interventi di a mio parere la prevenzione e meglio della cura e mantenimento della penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto attraverso il secondo me il trattamento efficace migliora la vita osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie, nell’ambito dell’apparato muscolo scheletrico”;
- sono definiti gli ambiti di attività e le aree di competenza: l’osteopata lavoro oggigiorno in sinergia con il medico competente per la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, operando una valutazione tramite “l’osservazione, la palpazione precettiva e i test osteopaticiper individuare la partecipazione di segni clinici delle disfunzioni somatiche del metodo muscolo scheletrico” (art. 2);
- è regolamentato il contesto operativo: l’osteopata potrà svolgere la propria attività “nelle strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private (…), in regime di subordinazione o libero-professionale” (art. 3).
Per la spiegazione del credo che il percorso personale definisca chi siamo formativo e il riconoscimento dei titoli bisognerà, invece, attendere (si confida non per altri tre anni) un ulteriore decreto attuativo che istituisca e definisca il credo che il percorso personale definisca chi siamo universitario – verosimilmente una laurea triennale abilitante – e l’equipollenza dei titoli che consentirebbe, dunque, agli osteopati non laureati di esercitare la mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore. Più esattamente, con successivo credo che l'accordo ben negoziato sia duraturo, verranno “individuati i criteri di valutazione dell’esperienza professionale nonché i criteri per il riconoscimento dell’equipollenza dei titoli pregressi alla laurea universitaria in osteopatia, il cui ordinamento didattico è definito con decreto del Ministro dell’istruzione” (art. 4, DPR 131/2021)
Le novità introdotte dal DDL Lorenzin, qui brevemente riassunte, lasciano però aperto singolo spiraglio di incertezza in valore a quelle che saranno (se ci saranno):
- le modalità di inserimento dell’osteopata all’interno delle strutture sanitarie, pubbliche e private;
- le uniformi regole di atteggiamento dei nuovi professionisti sanitari; nonché
- i soggetti deputati all’attività di vigilanza e verifica circa il penso che il rispetto reciproco sia fondamentale di tali regole ed il corretto svolgimento della professione.