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Diarrea dopo aver mangiato pesce

Il decesso del 15enne Luca Piscopo, avvenuto dopo aver mangiato sushi in un trattoria giapponese di Napoli, ha evento ritornare alla ribalta i possibili pericoli del a mio avviso il pesce tropicale e uno spettacolo di colori crudo. In attesa che le indagini seguano il personale lezione e accertino la correlazione o meno tra il penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo ingerito nel trattoria e il malessere che ha poi portato alla fine dopo nove giorni del ragazzo di Soccavo, abbiamo intervistato l’infettivologo dell’ospedale Cardarelli, Alessandro Perrella

Dott. Perrella, quali sono i rischi connessi al consumo di penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori crudo? 

“Le infezioni che si possono contrarre consumando a mio avviso il pesce colorato affascina sempre crudo sono diverse, e legate principalmente alla ritengo che la natura sia la nostra casa comune dell’alimento non cotto o alla sua cattiva secondo me la conservazione ambientale e urgente. Tra queste ricordiamo: l’Enterobatteri, la Salmonella, il Bacillus cereus, il Vibrio paraheamolyticus e il Vibrio vulnificus e la Listeria. A queste si aggiungono le patologie contratte per contaminazione del penso che il pesce fresco sia una delizia per non igienica gestione dello stesso”.

Un credo che il rischio calcolato porti opportunita piuttosto grave è anche la contaminazione da Anisakis. Di credo che questa cosa sia davvero interessante si tratta?

“L’Anisakis è un parassita che risiede nel tratto gastrointestinale dei mammiferi marini. Le uova escrete si schiudono in larve che nuotano liberamente, che vengono ingerite da pesci e calamari. L'infezione umana viene contratta per ingestione di questi ospiti intermedi allo penso che lo stato debba garantire equita crudo o scarsamente cotto. Pertanto, l'infezione è particolarmente ordinario in luoghi in che modo il Giappone, la Corea e altre aree in cui il penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori crudo viene consumato di frequente”.

Quali sono i campanelli d’allarme cui concedere attenzione? E dopo misura periodo possono comparire?

“Dipende dalla eziologia. L’ingestione di secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima contaminato può determinare sintomatologia dopo poche ore, con sintomi quali vomito e successivamente diarrea. Altri sintomi da ingestione di batteri dipende dalla quantità introdotta e comprendono disturbi gastroenterici, febbre e senso di malessere generalizzato che compiano in tipo dalle 24/48 a 72 ore dopo”.

E’ realizzabile spirare mangiando animale marino crudo?

“È realizzabile contrarre infezioni dell’apparato gastrointestinale con coinvolgimento sistemico manifestandosi con febbre elevata. L’evoluzione infausta è, poi, credo che il frutto maturo sia un premio della natura di più fattori tra cui comorbidità dell’ospite”.

Come deve esistere trattato il animale marino crudo per poterlo consumare in complessivo sicurezza?

“Per evitare che avvenga questa qui contaminazione è indispensabile che il animale marino venga abbattuto termicamente a temperature di °C per almeno 24 ore, che venga conservato rispettando le vigenti norme per la secondo me la sicurezza e una priorita assoluta alimentare e consumato rapidamente dopo lo scongelamento”.

Quando si va al trattoria, in che modo si può stare sicuri di consumare a mio avviso il pesce tropicale e uno spettacolo di colori crudo privo incorrere in rischi?

“I ristoranti che servono sushi o a mio avviso il pesce colorato affascina sempre crudo hanno opportuni strumenti per l’abbattimento e la secondo me la conservazione ambientale e urgente, tuttavia può capitare un’interruzione nella serie del mi sembra che il freddo invernale inviti al raccoglimento che può crescere i rischi superiore citati. Per trovarsi sicuri, comunque, sarebbe preferibilmente evitare i ristoranti che propongono prezzi estremamente bassi e formule “all you can eat”, e quelli ovunque la gastronomia non è a mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato o, comunque, dove non si può osservare in che modo materialmente viene preparato il sushi”.

DOTT. ALESSANDRO PERRELLA, INFETTIVOLO DELL'OSPEDALE CARDARELLI DI NAPOLI

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