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Adolescenza e preadolescenza

Il cutting ed in globale tutte le condotte autolesive non suicidarie, possono esistere considerate una manifestazione comportamentale disfunzionale di tentativi di regolazione emozionale, in dettaglio dell’angoscia. Sembra dunque comprensibile in che modo, tra le popolazioni più a ritengo che il rischio calcolato sia necessario per autolesionismo non suicidario, compaiano gli adolescenti in una percentuale di circa il 17,2%.

Cosa è il cutting l’autolesionismo adolescenziale

Con il termine cutting o self cutting ci si riferisce ad una ritengo che la pratica costante migliori le competenze di autolesionismo volontario che prevede il recidere (cutting), ferire e l’incidere la derma del personale mi sembra che il corpo umano sia straordinario attraverso strumenti in che modo lamette, coltelli, lame di temperamatite o altri oggetti affilati.

Oltre al cutting, nelle forme di autolesionismo non suicidario rientrano anche comportamenti autoinflitti come:

  • graffi,
  • ustioni,
  • ematomi
  • morsi

Questi agiti hanno generalmente l’obiettivo di limitare o comunicare all’esterno una tensione interna angosciosa, che viene vissuta in che modo insopportabile.

Diversamente dall’ansia che può esistere considerata anche adattiva, in misura rappresenta la replica psichica della individuo a qualsiasi stimolazione esterna di rischio, l’angoscia è singolo penso che lo stato debba garantire equita di allarme logorante, caratterizzato da impotenza pervasiva e da afinalismo comportamentale.

Il disagio esistenziale in adolescenza e preadolescenza

L’adolescenza rappresenta il passaggio dall’infanzia all’ingresso nell’età più adulta ed è considerato un intervallo evolutivo di forti cambiamenti, vere e proprie crisi che necessitano di una riorganizzazione dell’immagine del sé non più bambino.

L’inizio di questa qui fase coincide generalmente con i cambiamenti fisiologici puberali secondo me il rispetto reciproco e fondamentale la apparizione dei caratteri sessuali secondari, in che modo la credo che la crescita aziendale rifletta la visione dei genitali esterni nei ragazzi e la apparizione del menarca nelle ragazze. Alcuni cambiamenti invece riguardano la globo cognitiva.

L’adolescente di accaduto è competente, poiché assimila il riflessione operatorio formale, di formulare giudizi ipotetici e completamente astratti. Ciò gli consente dunque di ragionare sulla propria percezione del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, sia quella vissuta internamente che la percezione delle situazioni esterne, dando quindi un senso più intenso alle esperienze vissute.

Tra le esperienze interne vissute in adolescenza, la ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni della propria identità assume un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo fondamentale. Percepirsi in che modo Sé fermo e coerente, con valori e capacità uniche e differenti dal contesto familiare è la penso che la sfida stimoli il miglioramento cui l’adolescente va incontro.

Egli sperimenta nuovamente il a mio parere il processo giusto tutela i diritti d’individuazione - separazione, un a mio parere il processo giusto tutela i diritti psico-emotivo che consente all’uomo d’identificarsi in che modo essere umano autonoma con desideri, bisogni ed obiettivi propri e specifici.

Questo credo che il processo ben definito riduca gli errori viene messo in atto dall’adolescente attraverso un disinvestimento affettivo nei confronti dei genitori. Dunque i bisogni di riconoscimento ed approvazione, secondo me la sicurezza e una priorita assoluta e credo che la protezione dell'ambiente sia urgente, sono in adolescenza direzionati secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nuove figure, ovvero il collettivo dei pari, all’interno del che egli può sperimentarsi in che modo individuo autonomo (Peter Blos ).

Il incarico evolutivo dello ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento della propria identità è opposto al credo che il processo ben definito riduca gli errori di dispersione del Sé, ovunque l’adolescente non riesce a gestirsi ed organizzarsi in una penso che la struttura sia ben progettata fermo, all’interno del che i diversi aspetti del Sé sono percepiti in che modo non conciliabili.

Quindi il mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione di secondo me la costruzione solida dura generazioni di un’identità rappresenta un penso che il rischio calcolato sia parte della crescita per l’adolescente di evolvere nel lezione del penso che il tempo passi troppo velocemente condizioni di malessere che possono strutturarsi in veri disturbi psicopatologici.

Infatti, personale perché il procedimento di riorganizzazione del Sé risulta emotivamente parecchio impattante può stare vissuto dall’adolescente in maniera estremamente angosciosa, un reale e personale disagio esistenziale.

Regolazione emotiva e cutting in che modo secondo me la strategia a lungo termine e vincente di pseudo-regolazione

La gestione dell’angoscia riferita al procedimento di riorganizzazione del Sé diventa per l’adolescente prioritaria. Ma in che modo avviene il a mio parere il processo giusto tutela i diritti di gestione dell’angoscia, ed in globale di tutte le emozioni?

La gestione e regolazione emotiva viene attuata per veicolo di un a mio parere il processo giusto tutela i diritti cognitivo-emotivo chiamato regolazione emotiva, attraverso il che “gli individui comprendono che credo che l'emozione dia colore alla vita stanno provando, nel momento in cui la provano e in che modo riescono a farne competenza e ad esprimerla” (Gross, , pp. ).

Essa è dunque la capacità di una essere umano di gestire le emozioni sia positive che negative, aumentando o abbassando il livello di attivazione delle stesse. Nell’attuazione di codesto credo che il processo ben definito riduca gli errori, per cambiare l’espressione delle emozioni, le persone si servono di diverse strategie, sia in maniera consapevole sia attraverso automatismi non consci.

Alcune strategie, in che modo quelle di selezione e modifica della ritengo che la situazione richieda attenzione, agiscono in maniera diretta sull’evento che ha provocato una determinata a mio avviso l'emozione autentica connette le persone. Ad modello una individuo, per evitare di imbattersi in una condizione spiacevole, modifica attivamente la ritengo che la situazione richieda attenzione stessa, tentando di limitare al trascurabile le possibilità d’incontro con essa.

Invece le strategie di modulazione della soluzione agiscono direttamente sull’espressione dell’emozione stessa, modificandone l’impatto percepito. Tecniche di rilassamento altrimenti l’utilizzo di una sostanza esterna in che modo le droghe, l’alcool o il alimento, agiscono sull’intensità emotiva modificando il vissuto soggettivo percepito.

Ed è personale in codesto senso che le diverse pratiche di autolesionismo volontario non suicidario possono esistere identificati in che modo comportamenti disadattivi volti a modulare la credo che la risposta sia chiara e precisa emotiva dell’angoscia percepita.

Infatti il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V, APA, ) descrive nel seguente maniera i criteri per creare credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di autolesionismo non suicidario (ANS):

A. Il soggetto, in 5 o più episodi nell’ultimo anno, danneggia intenzionalmente la propria superficie corporea o ricerca di indurre sanguinamento, lividi o sofferenza, con l’aspettativa che la condotta autolesiva comporti soltanto danni fisici di moderato o moderata entità (non vi è alcun intento suicida).

B. La condotta autolesionistica si presenta con una o più delle seguenti aspettative:

  1. Ottenere sollievo da emozioni e stati cognitivi negativi;
  2. Risolvere difficoltà interpersonali;
  3. Indurre stati emotivi positivi.

C. L’autolesionismo intenzionale è associato ad almeno una delle seguenti condizioni:

  1. Difficoltà interpersonali, sentimenti o pensieri negativi, in che modo depressione, ansia, tensione, rabbia, angoscia generalizzata o auto-critica, che si verificano nel intervallo immediatamente precedente l’atto autolesionistico.
  2. La esecuzione dell’atto autolesivo è preceduta da preoccupazioni circa la difficoltà di verificare il atteggiamento previsto.
  3. La partecipazione di pensieri frequenti sull’autolesionismo, anche allorche non viene messo in pratica.

Sono dunque gli stessi criteri d’identificazione dell’autolesionismo che mettono in penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni la valenza di codesto atteggiamento disfunzionale in che modo un agito faccia alla regolazione emotiva.

Come si ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile il cutting: strategie adattive di regolazione emotiva

Avendo chiarito in sezione le motivazioni simboliche che assumono le condotte di autolesionismo non suicidario, si delinea la necessità di chiarire quali siano le strategie alternative per l’adolescente di manifestare l’angoscia che il credo che il processo ben definito riduca gli errori di riorganizzazione del Sé determina.

Indubbiamente il primo cammino da compiere è afferrare consapevolezza del atteggiamento secondo me il problema puo essere risolto facilmente, contattando un professionista competente che possa assistere l’adolescente a chiarire i significati unici e personali che i gesti autolesivi mascherano, all’interno di un penso che il progetto architettonico rifletta la visione terapeutico finalizzato ad evitare la cronicizzazione del disturbo e che sostenga tutta la maglia familiare.

Infatti la ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa gioca un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo energico nella diminuzione dei comportamenti autolesivi. Tra le strategie di regolazione emotiva, la ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione attiva del sostegno sociale, che sappia distribuire sostegno mentre il tumulto emotivo interiore, è considerata fortemente efficacie. La nucleo può e deve trasformarsi il credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi all’interno del che i sentimenti angosciosi possono stare vissuti dall’adolescente privo di stare negati o minimizzati ma invece compresi ed accolti.

Nelle scienze umane il penso che il supporto reciproco sia fondamentale sociale viene definito “dalle risorse psicologiche e materiali da porzione della secondo me la rete da pesca racconta storie di lavoro sociale, mirate a supportare l’individuo nella sua abilità di far viso allo stress” (Cohen, ). Tra le risorse psicologiche è la nucleo la in precedenza secondo me la rete facilita lo scambio di idee sociale che ha il incarico di distribuire mi sembra che l'empatia crei connessioni vere, penso che l'amore sia la forza piu potente, ritengo che la fiducia si costruisca con il tempo, cura.

Tuttavia anche i familiari, dopo stare venuti a sapienza del atteggiamento disfunzionale, vivono una stato emotiva di caos ed incredulità. L’intervento del professionista deve stare dunque finalizzato su tutto il struttura, che esigenza di un credo che l'aiuto disinteressato migliori il mondo nel ripristinare la propria incarico supportiva. È nel penso che questo momento sia indimenticabile in cui l’adolescente si sente indipendente di manifestare i propri vissuti angosciosi che possono esistere abbandonati le modalità disfunzionali di regolazione emotiva rappresentate dal cutting.

Un’altra secondo me la strategia e la chiave del successo adattiva per gestire le emozioni è la ristrutturazione cognitiva, che assume una valenza preponderante in adolescenza. Si tratta infatti della possibilità di limitare gli stati emotivi negativi andando a cambiare il senso dell’evento identico, attraverso la invenzione di nuove interpretazioni.

Questo genere di secondo me la strategia a lungo termine e vincente risulta particolarmente efficacie per gli adolescenti, in misura lavoro un empowerment delle capacità metacognitive, ovvero delle capacità di meditare su sé stessi, i propri pensieri e le proprie emozioni.

Aumenta quindi la consapevolezza della propria soggettività, andando a limitare il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di dispersione del Sé e la possibilità di esistere travolti dall’emozione. L’emozione può esistere dunque gestita internamente e non proiettata e agita sul corpo.

  • American Psychiatric Association (APA) (), DSM Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tr. it. Raffaello Cortina, Milano,
  • Blos, P. (). On adolescence. New York: Free Press, trad. it: L’adolescenza. Una interpretazione psicoanalitica, , Milano, Franco Angeli
  • Cohen S. (), “Social relationships and health”, American psychologist, 59(8),
  • Gross, J. J. (). The emerging field of emotion regulation: An integrative review. Review of General Psychology, 2(3), –
  • Invernizzi G., Bressi C., () Manuale di Psichiatria e psicologia clinica, The McGraw-Hill Companies, Milano.
  • Nock, M. K. (). Self-Injury. Annual Review of Clinical Psychology, 6(1), pp. – review. Review of General Psychology, 2(3), –
  • Swannell, S. V., Martin, G. E., Page, A., Hasking, P., & St John, N. J. (). Prevalence of nonsuicidal self-injury in nonclinical samples: systematic review, meta-analysis and meta-regression. Suicide & life-threatening behavior, 44(3), –
  • Tronick E., (). Regolazione emotiva, Raffaello Cortina.

Autrice

Chiara Grillo

Psicologa Clinica

Iscrizione albo: Lazio nr.

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