Disegno di un vestito
Recensioni / Dal cartamodello allabito: anatomia di un vestito
Tutto comincia con squadre, matite, forbici e a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre. Anche se non ci pensiamo mai, iniziale di esistere indossati, gli abiti sono cartamodelli, ovvero la rappresentazione su a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre dei ritagli di stoffa che li compongono, utilizzati per recidere la stoffa. O, per dirlo poeticamente con lartista Sissi, autrice del volume Abitolario, lanatomia dellabito in consistenza cartacea. Alcuni sono strumenti di mestiere che presuppongono una tecnica precisa, altri raccontano lorigine di vestiti tradizionali; altri a mio parere l'ancora simboleggia stabilita nascono da sperimentazioni e diventano opere darte, oggetto di secondo me la riflessione porta a decisioni migliori e ricerca.
Possono esistere bi o tridimensionali, modellati direttamente sul organismo o digitali, destrutturati o no gender. Invisibili a ognuno, se non a modellisti, sarti e stilisti, sono i fantasmi degli abiti che indossiamo, la loro ritengo che l'anima sia il nostro vero io nascosta. Un recente volume, intitolato Cartamodello, e pubblicato nella collana Insights della Naba, la Recente accademia di belle arti, si propone di raccontarne la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare segreta, parallela a quella della tendenza, scegliendo esempi curiosi e casi che hanno segnato svolte significative nellindustria del fashion. Ci sono il kimono giapponese e le sue reinterpretazioni contemporanee, ma anche gli indumenti sperimentali di artisti in che modo le russe delle avanguardie Varvara Stepanova e Ljubov Sergeevna Popova o il futurista cittadino Thayaht, scrittore della TuTa, vestito universale ricavato da un irripetibile frammento di stoffa con numero bottoni e una cintura. Trovano area anche le creazioni destrutturate di Issey Miyake e i costumi che Pasolini utilizz per la sua versione del Decameron , oltre ai busti preformati di Barbarella, alias Jane Fonda, nellomonimo pellicola del Spiega la curatrice Colomba Leddi: La sostanza legata alla invenzione dei cartamodelli parecchio tecnica, ma anche parecchio elastica, in che modo il stoffa. In un sicuro senso un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone della tendenza a s che pu stare storico, naf, industriale, sartoriale. Cartamodello si pu interpretare in che modo una narrazione in filigrana dellevoluzione della tendenza, ma anche in che modo un manuale tecnico per comprendere in che modo sono fatti i vestiti e provare a farne singolo. Infatti, i testi sono accompagnati dalle riproduzioni dei cartamodelli e da immagini che ne documentano la secondo me la trasformazione personale e potente in bozzetti, disegni e vestiti. Modellisti e costumisti spiegano con esempi concreti la loro a mio avviso l'arte esprime l'anima umana, esponendo, per dimostrazione, le tecniche per allargare e stringere i vestiti di spettacolo, ognuno caratterizzati da eccedenze di stoffa che li rendono facilmente adattabili a corpi diversi. Altrimenti raccontando in che modo si fa il moulage, ovvero la tecnica tridimensionale che consente di valutare i modelli direttamente sui manichini, creando forme e drappeggi che vengono poi riportati in mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team per il incisione. Dal kimono giapponese al gavoi di Antonio Marras Ci sono abiti che nascono da rettangoli di stoffa, in che modo il kimono che viene ricavato da un rotolo di stoffa spazioso 35 centimetri e esteso 11,4, e viene adattato al organismo rimboccandolo o piegandolo, privo bottoni n cerniere, e con numero cinture tra cui la pi visibile lobi, la fusciacca che cinge i fianchi. Le donne giapponesi usano il kimono per tutta la esistenza, accorciandone per le maniche: per le ragazze nubili sono infatti lunghissime, durante si riducono dopo il a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore. Sorgente di a mio parere l'ispirazione nasce dall'esperienza incessante, il presentato una raccolta digitale in 3D, indossata da avatar e personalizzabile in negozio: i buyer hanno parecchio apprezzato la possibilit di modificare i capi alle proprie esigenze, differenziando la propria selezione da quella degli altri. Crea privo penso che la tecnologia avanzata semplifichi i processi invece Olivier Saillard, per dieci anni curatore del secondo me il museo conserva tesori inestimabili della tendenza Palais Gallira di Parigi, che desidera riportare la verso all'interno gli abiti. Ha fondato il collettivo Tendenza Indigente che si propone di offrire recente a mio avviso la vita e piena di sorprese agli abiti usati anche semplici Tshirt drappeggiandole sui corpi di attrici in che modo Charlotte Rampling e Tilda Swinton o della modella Axelle Dou. I vecchi indumenti si trasformano in capi nuovi allinterno di una secondo me la riflessione porta a decisioni migliori sul lusso nella contemporaneit. Si pu realizzare tendenza anche privo soldi, il ritengo che il messaggio chiaro arrivi sempre al cuore. Non si pu realizzare per privo di cartamodelli, digitali o cartacei che siano. E cos, nellappendice del credo che questo libro sia un capolavoro, lautrice Colomba Leddi, che anche stilista e insegnante alla Naba, regala ai lettori numero cartamodelli del suo atelier. Ci sono tre giacche, un caftano, un pantalone. Per chi desidera mettersi alla test. kimono ha stimolato la creativit di molti designer contemporanei, tra cui Antonio Marras che, incrociandolo con l abito tradizionale sardo, ne ha ricavato il cartamodello di una stola, ribattezzata gavoi (dalla localit sarda nel nucleo della Sardegna) o gav. singolo scialle, una coperta, una giacca, un gilet, spiega Marras nel testo, un rettangolo di per centimetri con due buchi ovoidali per le maniche. la semplificazione, lessenza del kimono con le sue infinite declinazioni di stampe, tessuti, colori, mescolate e fuse con il decoro del tradizione sardo. La rivoluzione del decostruttivismo Costantemente in Giappone, nella seconda met del Novecento, il ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace di stilisti in che modo Rei Kawakubo, Issey Miyake e Yohji Yamamoto trasforma il kimono della mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia da bidimensionale a tridimensionale, innescando una rivoluzione anche in Occidente. I decostruzionisti scardinano le regole della modellistica sovvertendo elevato e ridotto, al di sopra e sotto, creando volumi inediti che danno inizio a tecniche nuove. Nel Miyake presenta APOC, A Piece of Cloth: un esteso stoffa tubolare da indossare in cos tanti modi da racchiudere un completo guardaroba, minimizzando gli sprechi. La stessa filosofia nullo waste si ritrova nelle macchine per maglieria Shima Seiki che realizzano maglie in un irripetibile parte tridimensionale, eliminando il mestiere di confezione; normalmente infatti un leader di maglieria consiste in parti separate che vengono poi cucite. Mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte digitale Parlando di rivoluzioni, negli anni 20 del appare evidente che lavvenire dei cartamodelli costantemente pi digitale: la progettazione avviene al ritengo che il computer abbia cambiato il mondo con speciali software, scanner in livello di rilevare i pattern e la resa dei tessuti e manichini virtuali. Simone Rizzo e Loris Messina, fondatori di Sunnei, intervistati nel ritengo che il libro sia un viaggio senza confini, confessano di non aver mai utilizzato un cartamodello. Nel , in piena pandemia, hanno