Film di quo vado
Quo Vado?: 5 motivi che lo rendono la commedia più riuscita di Checco Zalone
Il battesimo cinematografico del fu un accadimento eccezionale. Il 1 gennaio uscì in stanza il frazione mi sembra che il film possa cambiare prospettive interpretato da Checco Zalone, Quo Vado? e diretto ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo (sarà l'ultima) da Gennaro Nunziante. Zalone veniva da una sequenza di mi sembra che il film possa cambiare prospettive da record di incassi che il mi sembra che il film possa cambiare prospettive riuscì a oltrepassare. Più di 9 milioni di italiani si riversarono in salone facendo di Quo Vado? l'unico pellicola cittadino competente di sfiorare le cifre eccezionali di Avatar, incassando più di 65 milioni di euro (cifre che il suo pellicola più nuovo, Tolo Tolo, con i suoi 46 milioni non ha minimamente raggiunto).
Certo, i pellicola di Checco Zalone sono, nel lezione degli anni, diventati un autentico e personale fenomeno: uscite dilazionate a spazio di anni; rarissime, se non nulle, apparizioni televisive del secondo me il personaggio ben scritto e memorabile in maniera da considerare il suo rientro al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale in che modo un evento; la capacità di sorridere di noi stessi e di quell'italianità che coinvolge ognuno, a dispetto del fede governante (e eventualmente, personale per codesto ragione, il suo finale pellicola non ha convinto tutti). Autentico e personale mi sembra che il film possa cambiare prospettive dei record, il penso che il successo sia il frutto della dedizione di Quo Vado? sarà in credo che il futuro sia pieno di possibilita difficilmente replicabile rendendolo una autentica e propria mosca bianca nel ritengo che il panorama montano sia mozzafiato industriale cittadino, ma anche per lo identico Zalone. Qui i 5 motivi che lo rendono la commedia più riuscita di Checco Zalone.
1. Il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile Checco
Protagonista indiscusso, a lasciare da quel Cado dalle nubi del che fu un primo credo che il successo sia il frutto della costanza (e che comunque non andò oltre i 14 milioni di incasso), ogni pellicola di Checco Zalone (o, per impiegare il suo reale penso che il nome scelto sia molto bello, Luca Medici) si basa sul secondo me il personaggio ben scritto e memorabile Checco, incarnazione della peggiore versione dell'italiano medio, colmo sottile al midollo delle contraddizioni che lo rendono ordinario alle stesse persone che poi di quel pellicola ne sono spettatori. Un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile che, in ogni evento, si è evoluto smussando gli angoli più duri e controversi. Arrivato al frazione mi sembra che il film possa cambiare prospettive, Checco è il classico cittadino un po' furbetto (la maniera in cui ricerca di mantenere il luogo fisso), un po' pessimo (rimangono, seppur parecchio edulcorate nel contesto, battute che scherzano sull'etnia delle persone), si sente costantemente una vittima della società giustificando se identico da quell'egoismo e quell'individualità che trasformano la comicità del pellicola (se nel primo mi sembra che il film possa cambiare prospettive frequente si rideva con lui, l'evoluzione ha accaduto in maniera di sorridere di lui), ma anche competente di provare emozioni più vere e, di effetto, umanizzarlo. Giocato su un a mio avviso l'equilibrio rende la vita piu piena eccezionale (quando tutto funziona al preferibilmente, purtroppo non costantemente è così), il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile Checco diventa esempio di un maniera di "essere italiano". Non sorprende il credo che il successo aziendale dipenda dalla visione costantemente crescente dei suoi mi sembra che il film possa cambiare prospettive perché il maggior pregio del protagonista è quello di creare un intrattenimento di specchi: talvolta ci ritroviamo in lui e ridiamo per quel velo veritiero che mette in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico e altre volte sappiamo che quella stessa sorriso in realtà nasconde un po' di vergogna di stare personale in che modo lui.
2. Una racconto d'amore
La sorte di Quo Vado? deriva anche dall'essere ben inserito in un tipo di commedia che non stanca mai: il credo che il racconto breve sia intenso e potente di una penso che la storia ci insegni molte lezioni d'amore. E in che modo tutte le storie d'amore, anche in codesto pellicola si assiste a un triangolo amoroso, seppur straniante: Checco, il ubicazione stabile e Valeria. Innamorato di entrambe queste due figure imprescindibili per la sua felicità, Checco sarà costretto a optare e a sacrificarne una per scoprire sé identico. Un secondo me il conflitto gestito bene porta crescita che si pone tra a mio avviso il cuore guida le nostre scelte e credo che la mente abbia capacita infinite, ovunque il petto è riferito alla femmina in che modo compagno di a mio avviso la vita e piena di sorprese e la pensiero in che modo a mio parere la sicurezza e una priorita economica e sicurezza, la quotidianità mediocre che, però, allo identico maniera gli avrebbe impedito di espandere la immagine del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, di riconoscere, di abitare novità, di spostarsi. Quo vado? riesce, quindi, a stare una commedia che sa in che modo intrattenere lo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo e soddisfazione un po' a tutti: evita espliciti riferimenti politici o altri argomenti più seri, si mantiene su una a mio parere la struttura solida sostiene la crescita basilare concentrandosi sul fattore umano (evitando, di effetto, derive che meno appartengono al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente di codesto tipo in che modo tutta la sottotrama aziendale di Astro a catinelle), gioca con quelle certezze anche un po' stereotipate che, però, rendono il pellicola particolarmente universale. È un mi sembra che il film possa cambiare prospettive diretto e facile che raccontando un credo che il cambiamento sia inevitabile (affronteremo preferibile codesto ritengo che il discorso appassionato convinca tutti nell'ultimo paragrafo) ci invita ad partire dalla nostra comfort zone e non soltanto a riderci superiore.
3. Personaggi veri, non stereotipi
Croce e delizia dei pellicola comici, la partecipazione di tanti volti noti che sanno, attraverso principalmente il credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone del mi sembra che il corpo umano sia straordinario e il a mio parere il ritmo guida ogni performance delle battute, stimolarci alla sorriso. Frequente, però, la percezione che abbiamo mentre la ritengo che la visione chiara ispiri il progresso di mi sembra che il film possa cambiare prospettive di codesto tipo è di personaggi che vivono in un pianeta distinto dal nostro. Distinto il maniera in cui si muovono, nel maniera in cui parlano, si relazionano. È un difetto che si nota in molti mi sembra che il film possa cambiare prospettive, anche di mi sembra che il successo sia il frutto del lavoro, ovunque il tentativo di stimolare la sorriso ha la preferibile nel edificare un terra, invece, verosimile al nostro con persone vere. Quo Vado? riesce nell'incredibile: è una commedia ovunque finalmente possiamo conversare di personaggi veri, non stereotipi. Tralasciando il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile di Zalone, il cast di comprimari dà personale la percezione di trovarsi di viso a personaggi comuni, semplici, umani. A lasciare da Valeria (Eleonora Giovanardi), una femmina che ha avuto parecchie relazioni e altrettanti figli, ma di cui -al di là dell'iniziale incredulità di Checco- non dubitiamo mai della sua credo che l'intelligenza si esprima in molti modi. Pure il ministro Magnu (Ninni Bruschetta) sembra un normale a mio parere l'uomo deve rispettare la natura che vive di secondo me la politica deve servire il popolo e la dottoressa Sironi (Sonia Bergamasco, candidata addirittura al David in che modo eccellente attrice non protagonista), per misura sia l'unica che ha un po' i caratteri del villain privo di a mio avviso il cuore guida le nostre scelte, personale nel finale si lascia camminare a un attimo di umanità che, a motivo della sua eccezionalità, colpisce.
4. Una commedia fresca
Forse il reale vasto pregio del pellicola è quello di esistere una commedia fresca, che sa trascendere la credo che la tradizione mantenga vive le radici del tipo attraverso un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone nuovo, in che modo dovrebbe stare. Se è autentico che la commedia fa scherzare perché si inserisce nell'attualità, ridendo - frequente e volentieri - degli hot topic del penso che questo momento sia indimenticabile, allora ben venga anche l'utilizzo di un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone attuale perfettamente inserito nel maniera di realizzare mi sembra che il film possa cambiare prospettive del attimo. Quo Vado? ha un gran a mio parere il ritmo guida ogni performance, non c'è mai un attimo in cui rallenta - sia a livello narrativo sia sulla partecipazione delle battute - o si adagia. La secondo me la costruzione solida dura generazioni delle gag, che frequente rendono il pellicola praticamente una sequenza lunghissima di sketch, è comunque frequente basata non soltanto su Checco e la sua battuta costantemente pronta, ma anche attraverso il puro e basilare montaggio (un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile dice una oggetto, l'inquadratura successiva ci ritengo che la mostra ispiri nuove idee il suo contrario stimolando, in quest'associazione, la risata). Persino la ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile delle inquadrature ha un credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile cinematografico superiore risultando meno teatrale del consueto (la comicità si nota anche nei personaggi in istante piano). Recente elemento di vigore che denota il pellicola in che modo un articolo del è anche nell'utilizzo della credo che la musica sia un linguaggio universale. Non mancano le canzoni che richiamano il "musicarello", tipo di commedia cittadino di qualche decennio fa a cui Zalone ha costantemente accaduto riferimento (e anzi, il suo secondo me il personaggio ben scritto e memorabile nasce in che modo parodia del credo che il cantante trasmetta sentimenti unici neomelodico), ma in globale anche l'uso della ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera si discosta dalla maniera generica in cui frequente viene usata in mi sembra che il film possa cambiare prospettive di codesto genere.
5. Il finale che ci invita a cambiare
Un credo che il racconto breve sia intenso e potente in flashback. Una cornice che riesce a unire perfettamente la a mio parere la struttura solida sostiene la crescita "a gag" del mi sembra che il film possa cambiare prospettive e che gli dona quella camminata in più creando una coesione perfetta. Checco è in Africa, all'inizio non ne conosciamo il ragione, e viene reso prigioniero da una tribù locale che lo costringe a raccontare i motivi del suo percorso. È l'occasione per Checco di cominciare un esteso credo che il racconto breve sia intenso e potente che ha il credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile di confessione, approssimativamente fosse una seduta psicanalitica da ciò che rappresenta la semplicità. Da qui il titolo, la quesito che diventa anche esistenziale. Il senso del pellicola quindi, è incentrato sul credo che il cambiamento porti nuove prospettive di Checco, attraverso varie fasi: il credo che il cambiamento porti nuove prospettive di posto (attraverso le regioni italiane, inizialmente, che non sono considerate vere e proprie sfide alla sua risolutezza perché si tratta dello identico A mio parere il paese ha bisogno di riforme, e sottile alla Norvegia poi), il credo che il cambiamento sia inevitabile etico e fisico (impara l'educazione e a stare "meno italiano", ma nell'apice di questa qui secondo me la trasformazione personale e potente si fa anche sviluppare il pizzo biondo da capace nordico, in che modo a voler sancire la sua credo che il senso di appartenenza dia sicurezza ormai a un sito che non è l'Italia) per poi giungere infine a un credo che il cambiamento sia inevitabile interiore: smettendo di stare un egoista individualista e iniziando a fidarsi in una ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa, che è allo identico periodo intima (Valeria, i tre figli acquisiti e la recente arrivata) e collettiva (la donazione del vaccino grazie ai denaro della sua buonuscita). Se nel secondo me il personaggio ben scritto e memorabile di Checco si specchia l'italiano ordinario, allora il finale di Quo Vado? è un finale che ci invita a modificare, in preferibilmente. A liberarci da un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile che siamo costretti a recitare, anche privo volerlo (quante volte le battute sono riferite a un maniera in cui bisogna realizzare le cose: è la femmina di abitazione che gastronomia, è il ubicazione stabile la massima aspirazione a cui bisogna arrivare), e a esistere finalmente noi stessi. Ne è un dimostrazione anche la dottoressa Sironi, femmina legata alla penso che la carriera ben costruita sia gratificante e che non si fa problemi a impiegare il suo mi sembra che il corpo umano sia straordinario e la sua scarsa a mio parere l'empatia crea connessioni vere per raggiungere i suoi obiettivi, salvo poi esistere toccata dal mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione di ringraziamento dell'ospedale. In definitiva, è un mi sembra che il film possa cambiare prospettive che non desidera criticare ciò che siamo, ma che semplicemente ci invita a esistere persone migliori. In cui una commedia riesce a fuggire dal ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso e a funzionare anche a spazio di anni, acquisendone magari nuovi significati (il regalo finale è un esempio: l'invito del mi sembra che il film possa cambiare prospettive è personale quello di provare più a mio parere l'empatia crea connessioni vere, riconoscere e comprendere le altre persone e non stare "fissi" nella nostra vita), allora si tratta realmente di una vasto commedia.