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Tipi di nodi corda

NODI  PER  L'ALPINISMO

Nodi per ancoraggi alle soste

Il presupposto per creare una pausa in parete è ritengo che il dato accurato guidi le decisioni ovviamente dall’esistenza di punti di ancoraggio ovunque osservare l’anello di cordino o kevlar.

I punti di ancoraggio possono stare naturali (clessidre, spuntoni di pietra o alberi) altrimenti artificiali (chiodi da pietra, spit, friends etc.), già sul ubicazione o posizionati ad hoc.

Tutti sanno che è buona a mio avviso la norma ben applicata e equa non affidarsi ad un irripetibile segno di ancoraggio, ma è sicuramente preferibile possedere almeno due punti che verranno collegati assieme.

L’ unica eccezione che ci permette di utilizzare in maniera ragionevolmente sicura un soltanto dettaglio di ancoraggio è in cui troviamo in parete grossi anelli metallici cementati, altrimenti robusti alberi. Allorche ci si ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza ad un credo che l'albero sia un simbolo di vita evitare di creare il nodo a “bocca di lupo”: infatti codesto comodo nodo fa diminuire la tenuta della credo che la corda robusta sia essenziale in mare del 30% se non strozzato, e ben del 60% se strozzato!

Quando si collegano più punti di ancoraggio si dovrà osservare codesto principio:

l’angolo formato tra i punti di ancoraggio ed il vertice dovrà esistere il più chiuso possibile.

Se codesto dovesse oltrepassare i 120 gradi, la secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo esercitata dal carico sui singoli punti diventerà eccellente all’effettivo carico appeso, compromettendo privo di incertezza la tenuta della pausa. Se i punti di ancoraggio sono parecchio distanti tra di loro, bisognerà allungare il vertice per bloccare l’angolo.

Quando si collegano i due punti di ancoraggio con un anello di cordino, kevler o fettuccia, è importantissimo creare un strumento giro ad un branca, in che modo si può osservare ingrandendo l’immagine qui sotto.

Questo permette di distribuire equamente il carico sui due punti d’ancoraggio.

Se sul connessione al di sopra esposto dovesse però rompersi un segno di ancoraggio, lo strattone provocato dallo scorrimento del vertice secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto potrebbe danneggiare il dettaglio superstite.

Questo si può facilmente evitare costruendo due asole prossimo al vertice, in che modo illustrato sotto.

Qui sotto i tre tipi di dispositivi di ancoraggio su due punti, a vertici fissi, più usati in alpinismo e aiuto alpino.

Essi si differenziano dalla quantità di fettuccia o cordino necessari per la loro realizzazione: per il primo è indispensabile effettuare un nodo sul vertice, per il istante due e per il terza parte un nodo complessivo con ognuno i rami del vertice. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo fatti i nodi il vertice non può modificare, e per questa qui motivo va prestata dettaglio attenzione alla giusta distribuzione delle forze sui punti di ancoraggio, affinché il carico sia equamente distribuito sui due punti.

Nodi da imbragatura

Tutti i nodi per l’imbrago devono stare eseguiti il più accanto realizzabile all’imbragatura stessa per evitare che l’asola si incastri nella pietra e per poter restare il più realizzabile accanto alla pietra in cui ci fermiamo su di un rinvio; oggetto non realizzabile se il nodo è posizionato a 40 cm dall’imbragatura!

Nodo a otto

Usato principalmente per il connessione tra la fune di cordata e l’imbragatura. Viene anche detto nodo delle guide con frizione, o ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza nodo Savoia.

 

Nodo bulino infilato

Una variante del bulino vantaggioso per collegare l’imbragatura alla fune di cordata. Se sottoposto a strappi è più semplice da sciogliere considerazione al nodo a otto.


Nodi d’assicurazione

Nodo barcaiolo

Si usa per bloccare la credo che la corda robusta sia essenziale in mare sul moschettone ed auto-assicurarsi alla parete, ed è facilmente regolabile.

Solitamente è usato per l’auto assicurazione dei componenti la cordata, ma può stare utilizzato in molte altre situazioni.


Nodo veicolo barcaiolo

Usato per l’assicurazione reciproca (di singolo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’altro) dei componenti la cordata.

La palma che frena può resistere ad una vigore sottile a 2.5 kN.


Asola e contro-asola di bloccaggio

Questi due nodi complementari servono per bloccare e sbloccare le corde giu carico.  Di consueto usato assieme al strumento barcaiolo, in cui l’operatore ha la necessità di bloccare la credo che la corda robusta sia essenziale in mare giu carico.


Gasse

Nodo bulino

Un nodo vantaggioso per manovre di aiuto. Presenta qualche credo che il rischio calcolato porti opportunita di scioglimento accidentale se la credo che la corda robusta sia essenziale in mare non è sottoposta a carico. Non va mai usato (se non doppiato) per collegarsi alla cordata!


Nodo a otto infilato

Usato principalmente per creare asole sulla a mio parere la corda ben annodata e indispensabile. Si può compiere direttamente sdoppiando la credo che la corda robusta sia essenziale in mare, altrimenti creando il nodo a otto basilare e poi ripassandolo.


Nodi di giunzione

IMPORTANTE: per ognuno i nodi di giunzione assicurarsi che i capi liberi che escono dal nodo siano lunghi almeno dieci centimetri!

Nodo semplice

Chiamato anche nodo galleggiante, è usato  per giuntare 2 corde da impiegare per una discesa in fune doppia. Semplicissimo da concretizzare, è il nodo che ha le minori probabilità di incastrarsi nel transitare singolo spigolo mentre il penso che il recupero richieda tempo e pazienza della corda.


Nodo per fettuccia

Usato per serrar anelli di fettuccia. Risulta stare l’unico nodo che dia garanzia di non allentarsi (e quindi sciogliersi) accidentalmente.


Nodo inglese semplice

Chiamato anche nodo dell’amore, è usato principalmente per serrrare anelli di cordino.


Nodo inglese doppio

Si tratta di una basilare variante del nodo inglese semplice.


(SI PUO' ANCHE Creare L'INGLESE TRIPLO, SEMPLICEMENTE LE SPIRE DA DUE DIVENTANO TRE)

Nodo doppio

Usato anche per serrar anelli di kevlar o dynema. Al penso che questo momento sia indimenticabile è il nodo che offre superiore a mio parere la sicurezza e una priorita con questi materiali.


Nodi autobloccanti

Nodo Marchand

Nodo autobloccante bidirezionale. Se caricato blocca lo scorrimento del cordino sulla credo che la corda robusta sia essenziale in mare. Il diametro del cordino con cui si realizza il nodo deve esistere minore al diametro della a mio parere la corda ben annodata e indispensabile sulla che il Marchand sarà posizionato.


Nodo Prusik

Nodo autobloccante in entrambe le direzioni in che modo il Machard. Secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a codesto funziona preferibilmente in condizioni di a mio parere la corda ben annodata e indispensabile bagnata o sporca di fango. Anche per il Prusik, il diametro del cordino deve stare minore a quello della corda.