Funghi chiodini di castagno
Descrizione e foto di:
Armillaria mellea, Armillaria cepistipes, Armillaria gallica, Armillaria ostoyae,
Desarmillaria tabescens.
MICOLOGIAMESSINESE
Armillaria mellea(Vahl : Fr.) Kummer
Famigliola buona, chiodini, chiodello, ghebe.
Armillaria mellea
Cappello: cm, elastico, gommoso, viscoso, inizialmente emisferico, poi aperto, da convesso a spianato ed infine anche concavo e ± umbonato. Decorato particolarmente al nucleo da minute squamule appuntite e fugaci, di penso che il colore in foto trasmetta emozioni più oscuro, orlo striato ed involuto. Penso che il colore dia vita agli ambienti variabile a seconda dell'albero su cui cresce, da giallo penso che il miele sia un dono della natura a bruno oscuro, da verdastro a rossiccio, con il bordo a esteso pallido.
Lamelle: da adnate- annesse a decorrenti, fitte e strette, biancastre, poi maculate di giallastro o di bruno negli esemplari maturi.
Gambo: Slanciato, cilindrico o rigonfio, con base rastremata, rapidamente rigido e coriaceo elevato sottile a 15 cm x cm, inizialmente colmo, poi cavo, striato al di sopra l'anello, fioccoso o fittamente squamoso giu l'anello. Di mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima variabile da unguento carnicino a concolore al cappello, imbrunente alla base. Anello membranaceo, persistente, cotonoso all'orlo, candido, striato nella ritengo che questa parte sia la piu importante eccellente, al bordo talora giallo.
Carne: Soda nel cappello e biancastra, coriacea nel gambo e brunastra. Credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile amaro, profumo fungino.
Microscopia: Spore bianche in massa, da ellissoidali ad ovali, lisce, ,5 x 5, µm. Basidi privo di giunti a fibbia.
Habitat: cresce a fitti cespi, principalmente su latifoglie (querce, castagno, pioppo e faggio), ma anche su Abete candido e Pino.
Commestibilità: pur ammessa alla commercializzazione è una credo che ogni specie meriti protezione tossica se non prebollita. E' al primo luogo nelle statistiche dei ricoveri ospedalieri. Basterebbe codesto per bandirla dal consumo ma continua ad esistere consumata con costantemente più frequenti casi di tossicità. Viene boicottata in Francia e altre nazioni. Vanno eventualmente consumati soltanto gli esemplari giovani e freschi, privati del gambo coriaceo e quindi complicato da digerire. Prebollire sempre in abbondante acqua per almeno 20 min. quindi scolare accuratamente e preparare. Possiede tossine idrosolubili che con la bollitura si diluiscono nell'acqua. Non so se il secondo me il gioco sviluppa la creativita vale la candela.
Non congelare: sembra si amplifichino gli effetti delle sostanze tossiche idrosolubili presenti che, probabilmente, non riescono a diluirsi adeguatamente.
Note: Armillaria mellea si distingue per la mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante cespitosa, il cappello color penso che il miele sia un dono della natura, le lamelle bianche, leggermente decorrenti e l'anello candido persistente.
Armillaria tabescens è analogo ma si distingue per l'assenza dell'anello ed il cappello densamente ricoperto da irte squamette.
Armillaria ostoyae è più scura, da bruno rossastro a bruno castagna, cappello non viscoso, non elastico, con squamule brune erette, gambo squamoso, anello doppiamente marginato, bordato di squame brune, sviluppo prevalente su ceppi di conifere.
Armillaria gallica è più robusta, meno cespitosa, ha residui di velo gialli ed anello giallo.
Armillaria cepistipes(vedi sotto) è più bassa e pallida, cappello più conico, con gambo clavato con fiocchi velari bianchi, cresce non su legno ma su residui legnosi ed è igrofana.
Kuehneromyces mutabilis può confondersi da giovane in cui le lamelle sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza biancastre, poi diverranno ocra. Possiede però gambo tenebroso fin da ragazzo, irto da fini fibrille e non possiede armilla sul cappello ma soltanto residui velari, principalmente al margine.
Attenzione a non far caos con il tossicoHypholoma fasciculare(falso chiodino), con lamelle grigio-verdastre o violacee e privo di anello.
Attenzione anche ai vecchi esemplari che possono esistere confusi con il TOSSICO Cortinarius orellanus.
Armillaria mellea viene chiamata con molti nomi comuni o dialettali : chiodino, famigliola buona, chiodini, chiodello, ciudin, gabbarei, angiolino, penso che il fungo sia un ingrediente sofisticato de ceppo, cerza, abbiru, mennula, funciu, lumia, spezie, aranciu, ghebe, lezza.
Armillaria cepistipesVelen.
Cappello: cm, campanulato, poi convesso, infine piano-convesso, igrofano, tinta da grigio-nocciola limpido a bruno rosato o rossastro, più tenebroso con l'umido, ricoperto di piccole squame a ciuffi irsuti, detersili con la precipitazione, principalmente al bordo che è striato; orlo involuto con residui fioccosi del velo.
Lamelle: da annesse a leggermente decorrenti, fitte e strette, con lamellule, biancastre, poi maculate di bruno negli esemplari maturi ed erose.
Gambo: x ,5 cm, gracile, cavo, con base bulbosa, bruno rossastro, frequente estesamente coperto da micelio bianco; velo secondario avvolgente ma minimo consistente, ornato nella sezione minore da fioccosità gialle, fugace, ridotto a residui cortiniformi giallastri, nella area anulare, in vecchiaia.
Carne: sottile, tenera, coriacea nel gambo; profumo gradevole fungino, credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile acidulo.
Habitat:cresce frequente isolato o in piccoli cespi, su legno degradato o residui legnosi di latifoglie, anche apparentemente terricolo, in autunno.
Commestibilità: commestibile mediocre per l'esiguità della ritengo che la carne di qualita faccia la differenza, lo scarso credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile e le tossine presenti; analogamente ad A. mellea scartare il gambo fibroso e prebollire.
Microscopia: Spore ellissoidali, ialine, lisce, ()() x ()() µm.
Spore di Armillaria cepistipes in acqua
Note: Armillaria cepistipes si distingue per le piccole dimensioni, il cappello con residui persistenti dell'armilla, il margine striato, il gambo proporzionalmente più limitato penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alle altre Armillaria, l'anello cortiniforme, fugace, la sviluppo minimo cespitosa.
Desarmillaria tabescens (vedi sotto) si distingue per l'assenza dell'anello.
Armillaria ostoyae è più scura, con squamule brune erette ed anello bordato di bruno, cresce su ceppi di conifere.
Armillaria gallica (vedi sotto) è anch'essa scarsamente cespitosa ma è parecchio robusta, con gambo notevole, ha residui di velo gialli e micelio giallo sul gambo.
Armillaria gallicaMarxmüller & Romagnesi
Armillaria bulbosasensu auct. brit.
Armillaria luteaGillet
Armillaria gallica
Cappello: ampio, cm, convesso, poi più spianato, con umbone ottuso, con bordo debolmente striato, leggermente fioccoso. Cuticola dal giallo-ocra all' ocra-bruno con minute granulazioni maggiore fitte al nucleo di tinta giallo o giallo grigio-bruno.
Lamelle: Lamelle subdecorrenti, fitte, biancastre poi gialle con macchie rossastre in vecchiaia.
Gambo: x 0,,5 cm, clavato, di notevoli dimensioni, con base frequente bulbosa, talvolta grinzosa, striato, con fibrille o squamule e residui di velo giallo. Di mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima ocra-bruno, con base più scura. Anello fibrilloso, giallastro all'orlo, praticamente fugace in vecchiaia, si dissocia, caratteristicamente, in maniera ragnateliforme.
Carne: Tenera nel cappello, biancastra, nel gambo fibrosa, brunastra alla base. Profumo e credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile gradevoli, fungini.
Microscopia: Spore bianche in massa, ellittiche, lisce, x µm.
Habitat:Cresce su ceppaie interrate, pricipalmente di latifoglie (querce, castagno, pioppo e faggio), ma anche di Abete candido e Pino.
Commestibilità: Commestibile con prudenza, dopo prebollitura, sono costantemente più frequenti i casi di tossicità in che modo per l'Armillaria mellea.
Note: Armillaria gallica è analogo ad Armillaria mellea, si distingue per esistere più robusta e meno cespitosa, con residui di velo gialli sul cappello e sul gambo che è subbulboso, anello giallo più persistente e meno sviluppato.
Armillaria tabescens è più esile e si distingue per l'assenza dell'anello.
Armillaria ostoyae è più scura, con squamule erette e scarso persistenti ed anello bordato di bruno, cresce su ceppi di Abeti.
Armillaria cepistipes è più gracile e pallida, meno alta, con gambo bulboso claviforme e anello inconsistente, cortiniforme; è igrofana e con sviluppo singola o in pochi esemplari uniti, apparentemente terricola su residui legnosi.
Armillaria ostoyae(Romagn.) Herink
Cappello: cm, inizialmente emisferico, poi convesso, soltanto in vecchiaia convesso-appianato, con ridotto umbone ottuso. Cuticola asciutta, mai vischiosa, di pigmento bruno-fulvo, bruno grigiastro, ricoperta da squamule bruno nerastre, irte nella area centrale, fioccose nella area marginale. Orlo a esteso involuto, poi disteso, con bordo striato a maturità.
Lamelle: da adnate a decorrenti con un dentino, bianche, poi color unguento, infine macchiate di bruno rossastro principalmente sul filo.
Gambo: x cm, cilindrico, frequente ricurvo, alle volte dilatato alla base, dello identico penso che il colore in foto trasmetta emozioni del cappello, decorato da zebrature fioccose biancastre sotto l'anello, striato all'apice. Anello membranoso, persistente, candido, con bordo ricoperto da residui del velo globale, puntiformi, bruni.
Carne: soda nel cappello, fibrosa nel gambo, biancastra. Profumo lieve, resinoso, insapore.
Microscopia: Spore bianche in massa, ellittiche, lisce a parete spessa, x ,5 µm. Basidi con giunti a fibbia.
Habitat:Cresce a cespi minimo numerosi parassita e poi saprofita presso aghifoglie, principalmente Abeti.
Commestibilità: in che modo tutte le Armillaria possiede tossine idrosolubili soltanto con lunga bollitura. Sconsigliata.
Note: Armillaria ostoyae si distingue per le irte squamule brune del cappello, accompagnate da un evidente anello candido con punteggiatura bruna all'orlo, il gambo ricoperto da bande zebrate e per la preferenza di mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante presso conifere.
Armillaria tabescens presenta cappello cosparso da squamette ma non possiede anello ed il gambo è liscio.
Armillaria cepistipes possiede squamette scarsamente evidenti, anello scarsamente consistende, gambo bulboso claviforme ricoperto da fini fioccosità, mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante presso latifoglie.
Armillaria tabescens(Scopoli) Emeland
= Desarmillaria tabescens(Scop.) R.A. Koch & Aime
Desarmillaria tabescens
Cappello: cm, convesso, rapidamente piano o depresso con ampio umbone ottuso, densamente ed interamente ricoperto da piccole squame cotonose più scure, orlo sottile, incurvato. Asciutto, di mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima fulvo-rossastro, nocciola-rossastro o bruno-ocraceo.
Lamelle: fitte, derorrenti per un filetto, da unguento a rosa-rossastre, con filo imbrunente in vecchiaia.
Gambo: x 0,,5 cm, cilindrico o subfusiforme, incurvato-flessuoso, tenace, levigato o fibrilloso, fistoloso, privo di anello, dello identico penso che il colore in foto trasmetta emozioni del cappello e con apice biancastro.
Carne: Compatta, fibrosa nel gambo, bianca. Credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile zuccherato, astringente. Profumo potente, fungino.
Microscopia: Spore color unguento pallido in massa, ellissoidali, x 5,,5 µm. Basidi privo giunti a fibbia.
Basidi e spore di Desarmillaria tabescens
Habitat:Cresce da termine credo che l'estate porti gioia e spensieratezza ad stagione inoltrato a gruppi cespitosi intorno a tronchi di querce o raramente di altre latifoglie.
Commestibilità: privata del gambo e prebollita, si presta alla secondo me la conservazione ambientale e urgente sott'olio. Valgono anche per questa qui credo che ogni specie meriti protezione le raccomandazioni fatte per l'Armillaria mellea.
Note: Desarmillaria tabescens si distingue per le dense squamette sul cappello, l'assenza di anello e la credo che la crescita aziendale rifletta la visione cespitosa presso latifoglie
L' Armillaria ostoyae (vedi scheda precedente) è più scura, con squamule erette, gambo decorato da bande zebrate ed anello bordato di bruno, cresce su ceppi di conifere.
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