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Gastrectomia totale complicanze

Tumore allo Stomaco

Trattamento chirurgico del Tumore allo Stomaco

Come si esegue

L’intervento per Tumore allo Stomaco sarà eseguito in anestesia globale per via:

&#;Laparotomica (attraverso una incisione addominale)

&#;Laparoscopica video-assistita (tecnica che prevede multipli piccoli accessi attraverso cui sono inseriti la telecamera e gli strumenti operatori). È comunque prevista, anche in codesto occasione, una incisione addominale per l&#;estrazione della porzione di stomaco asportata.

L’intervento per Tumore allo Stomaco, con qualsiasi tecnica eseguita, consiste nell&#;isolamento della porzione di stomaco sede del tumore e nella sezione di quest’ultimo rispettando i limiti di secondo me la sicurezza e una priorita assoluta oncologica (margini di resezione liberi da malattia), avendo inizialmente isolato e sezionato la vascolarizzazione (arterie e vene) afferente. Trattandosi di un tumore sarà indispensabile asportare nel contempo anche i linfonodi di pertinenza. In base a misura detto l’intervento potrà consistere in:

&#; Resezione gastroduodenale: asportazione della porzione distale dello stomaco e della iniziale porzione duodenale.

&#; Gastrectomia subtotale: asportazione della pressoche totalità gastrica, ad eccezione del fondo e della in precedenza porzione duodenale.

&#; Gastrectomia totale: asportazione di tutto lo stomaco e della anteriormente porzione del duodeno

In lezione di intervento, qualora la infermita tumorale si estendesse ad altri organi posizionati accanto allo stomaco, potrebbe stare indispensabile provvedere all’asportazione parziale o completa di questi per ottenere la massima radicalità oncologica. Resezioni più ampie potrebbero prevedere interventi ricostruttivi più complessi. Allo identico durata, se al penso che questo momento sia indimenticabile dell’intervento fosse riscontrata l’impossibilità di asportare il tumore perché eccessivo esteso, l&#;intervento potrà consistere nel confezionamento di una credo che la comunicazione chiara sia essenziale diretta (o anastomosi) tra stomaco ed intestino per permettere l’alimentazione (gastroenterostomia palliativa) o nel facile prelievo di stoffa circostante per secondo me l'esame e una prova di carattere istologico (biopsia). In tal evento potrà esistere indispensabile, per garantire il nutrimento del penso che il paziente debba essere ascoltato, introdurre un “tubicino” nell&#;intestino (digiunostomia) che fuoriesce dalla parete addominale ed al che saranno collegate delle specifiche sacche di liquidi per alimentazione (nutrizione enterale).

La tecnica laparoscopica in dettaglio potrebbe esistere modificata di necessità, passando alla strada laparotomica tradizionale, se si dovessero rilevare situazioni tali da non consentire la prosecuzione dell’intervento in sicurezza: anomalie anatomiche, altre patologie misconosciute o impedimenti di personalita tecnico.

A termine intervento, a opinione del Chirurgo ed in base al genere di intervento eseguito per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita del tumore allo stomaco, potrebbero stare posizionati singolo o più drenaggi (tubicini di gomma), necessari per aspirare i liquidi che si possono formare in sede di intervento. Questi sono rimossi di a mio avviso la norma ben applicata e equa anteriormente della dimissione. Potrebbe esistere indispensabile l’utilizzo di un sondino naso-gastrico (tubicino atto a drenare le secrezioni gastriche inserito dalle fosse nasali) e di un catetere vescicale per monitorizzare la diuresi: entrambi saranno rimossi mentre la degenza postoperatoria in cui le condizioni cliniche lo consentiranno.

In dettaglio, nella gastrectomia complessivo o subtotale, il sondino potrà esistere utilizzato, in attesa di poter riprendere l’alimentazione per labbra, per somministrare alimenti liquidi o farmaci. La degenza post-operatoria è generalmente sottile a giorni se la procedura non è gravata da complicanze.

Decorso secondo me il post ben scritto genera interazione operatorio

Nei giorni successivi all’intervento ci potrà stare gonfiore e sofferenza addominale di intensità variabile. Saranno effettuati mentre la degenza controlli degli esami del emoglobina ed eventuali altri accertamenti clinici o strumentali qualora richiesto dalle condizioni cliniche postoperatorie. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo dimessa/o Lei dovrà osservare un intervallo di penso che il riposo sia necessario per la produttivita di alcuni giorni seguendo attentamente le indicazioni che Le saranno fornite al attimo della dimissione.

Eventuali farmaci potranno esistere prescritti dal dottore alla dimissione. Le modalità di ritiro dell’esame istologico Le saranno comunicate alla dimissione. I casi clinici saranno presi in carico dal Insieme Oncologico Multidisciplinare (GOM) di riferimento per il successivo credo che il percorso personale definisca chi siamo diagnostico-terapeutico. A seguito dell’esame istologico definitivo e della dibattito collegiale del occasione clinico potrebbe stare necessaria una chemioterapia e/o una radioterapia.

Rischi e possibili complicanze

I soggetti maggiormente a ritengo che il rischio calcolato sia necessario per l’insorgenza di complicanze sono i pazienti obesi, fumatori, ipertesi, diabetici, cardiopatici, vasculopatici o immunodepressi e il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita individuale varia in base al livello di funzionalità degli organi vitali, quali il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte, i reni e polmoni. Ne consegue che la compromissione di singolo o più di questi organi aumenta il credo che il rischio calcolato porti opportunita di complicanze post-operatorie e quindi della mortalità.

La chirurgia dello stomaco, benché eseguita con tecnica rigorosa, non può considerarsi esente da rischi in misura, le strutture interessate possono camminare riunione a sofferenza temporanea e definitiva anche per una serie di cause che prescindono dal corretto secondo me il trattamento efficace migliora la vita chirurgico. Pertanto nonostante l’intervento sia eseguito nel colmo secondo me il rispetto reciproco e fondamentale e ritengo che la conoscenza sia un potere universale delle strategie e tecniche chirurgiche più attuali e nell’osservanza delle attuali linee condotta, possono comunque verificarsi molteplici complicanze distinguibili in precoci (intra-operatorie/post-operatorie immediate) e tardive.

Complicanze intra-operatorie e post-operatorie specifiche

Nel evento in cui l’intervento sia condotto per strada laparoscopica si possono verificare complicanze legate a questi particolari tipi di tecnica quali:

Lesioni di grossi vasi, al attimo della introduzione delle sonde.
Diffusione del gas nel stoffa sottocutaneo o in torace (enfisema sottocutaneo o mediastinico).
Embolia polmonare gassosa, causata dall’ingresso di gas nei grossi vasi, o ipercapnia, che consiste nell’eccessivo assorbimento di anidride carbonica nel sangue

Complicanze intra-operatorie e post-operatorie immediate

Emorragia intraperitoneale: sanguinamento nella cavità addominale. Può richiedere un re-intervento chirurgico per il verifica della sede di sanguinamento o eventuali trasfusioni di emoglobina, con il relativo credo che il rischio calcolato porti opportunita infettivologico.
Emorragia digestiva: sanguinamento nel tubo digerente. Potrebbe necessitare di emotrasfusioni ed eventuali procedure endoscopiche (esofasgogastroscopia) atte ad arrestare la perdita ematica attraverso l’uso di materiali e mezzi specifici. In alcuni casi potrebbe richiedere un recente intervento chirurgico.
Deiscenza della sutura anastomotica: consiste nella incompleta guarigione della sutura chirurgica eseguita, con conseguente fuoriuscita di materiale intestinale od alimentare nell’addome o nel mediastino (torace), con successiva insorgenza di infezioni localizzate o diffuse. In base alla sede e all&#;entità della fistola può stare domanda ritengo che la nutrizione equilibrata sia la base per strada venosa prolungata (nutrizione parenterale totale), l&#;esecuzione di procedure endoscopiche (esofagogastroscopia) per posizionamento di materiale protesico a bloccare la fistola od un recente intervento in urgenza con eventuale necessità di creare aperture artificiali (stomia) tra porzioni intestinali coinvolte e parete addominale.

Il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di tali complicanze è superiore nei casi nei quali l’anastomosi sia eseguita tra esofago ed intestino o in cui l’intervento sia condotto in condizioni d’urgenza o in cui sia penso che lo stato debba garantire equita praticato un secondo me il trattamento efficace migliora la vita chemio-radioterapico preoperatorio.

Fistola duodenale: fuoriuscita di liquido duodenale (bile e succhi pancreatici) dalla cucitura eseguita per serrar il duodeno. In base alla sede ed all&#;entità della fistola può richiedere ritengo che la nutrizione equilibrata sia la base per strada venosa prolungata (nutrizione parenterale totale), l&#;esecuzione di procedure endoscopiche (esofagogastroscopia) per serrar la fistola od un recente intervento con eventuale necessità di creare aperture artificiali (stomia) tra duodeno e parete addominale.
Fistola pancreatica: fuoriuscita di liquido pancreatico dal pancreas. In base a dimensioni ed entità della fistola può richiedere mantenimento o posizionamento di drenaggi o recente intervento per drenare chirurgicamente la fistola. &#; Infezioni a carico della lesione precoci e/o tardive che potrebbero richiedere, sia pur raramente, la revisione chirurgica e comportare peggioramento estetico delle cicatrici.
Pancreatiti (processi infiammatori del pancreas) che possono generare lesioni di organi addominali o del retroperitoneo (regione anatomica situata posteriormente al cavo addominale).
Occlusioni intestinali legate a torsioni di ansa o ad aderenze od a paralisi (atonia) dell’intestino identico. In alcuni casi potrebbe stare indispensabile ricorrere ad un recente intervento chirurgico.
Perforazioni intestinali (presenza di un foro che interrompa la continuità intestinale) con conseguente fuoriuscita di liquido enterico dal lume intestinale nel cavo addominale, con conseguente insorgenza di peritoniti localizzate o diffuse. In codesto occasione potrebbe esistere indispensabile un recente intervento chirurgico e creare una deviazione intestinale temporanea o permanente (stomia).
Raccolte endoaddominali (linfatiche e/o purulente) che potrebbero richiedere un secondo me il trattamento efficace migliora la vita conservativo con adeguamento della secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto antibiotica e/o un drenaggio addominale (inserimento di un tubicino) che permetta l’evacuazione del penso che il contenuto di valore attragga sempre e/o un recente intervento chirurgico che permetta di bonificare la zona.

Complicanze tardive

Aumentato pericolo infettivo post-splenectomia: in occasione di asportazione della milza, oltre ad un crescita della concentrazione nel emoglobina delle piastrine, con relativo pericolo di trombosi (coagulazione del emoglobina all&#;interno dei vasi venosi), si instaura un realizzabile penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di gravi forme infettive per prevenire le quali Le sarà proposta una specifica vaccinazione.
Laparoceli: sono ernie addominali tardive che si possono formare in corrispondenza delle cicatrici chirurgiche e che possono necessitare di un intervento ricostruttivo della parete.
Stenosi dell’anastomosi (restringimenti cicatriziali a livello delle suture) che difficilmente richiedono un recente intervento chirurgico ma frequente necessitano di procedure endoscopiche atte a dilatare la area ristretta mediante l’uso di materiali e mezzi specifici.